7.3.12

Curarsi.

Carissime.
E' da un po' di tempo che non vi aggiorno più, sto tentando di non scrivere troppo di me sul blog perché so perfettamente chi potrebbe passare a leggerlo (comprensivi di mia madre che nel caso saluto allegramente). Stanno capitando tantissime cose (di cui parlerò solo quando le acque si saranno calmate) così forti che il loro effetto sul mio corpo equivale a quella di un'eterna vibrazione che non ho ancora ben compreso se mi tiene viva o mi logora pian piano.

Vorrei URLARE al mondo tutto quanto.

Vorrei poter parlare con qualcuno in piena libertà. In questi giorni la scelta di rivolgermi ad uno degli psicologi con i quali sto studiando (o dai quali sto studiando) sta diventando gradualmente più insistente nella mia mente. Tuttavia è un passo troppo importante, ancora sono in quella fase in cui mi pare di avere tutto quello che mi serve, avere troppo, per poter avere il diritto di chiedere aiuto. Mi sembra sempre di togliere tempo e spazio a tutti coloro che soffrono davvero. Più ci penso più mi rendo conto che chi mi guarda da "fuori" deve avere una visione di me piuttosto incredibile. Non sono ricca ma posso permettermi di vivere abbastanza bene con il mio lavoro, ho un lavoro che i 3/4 delle mie coetanee (e non) vorrebbe, ho una famiglia che sembra appoggi tutte le mie scelte, non vivo più con i miei, frequento persone, conosco gente ecc ecc.. Mi sembra di portare una maschera troppo più grande di me, come se il lato bello delle cose fosse magrissimo, esile e che, da un momento all'altro, potesse soccombere sotto il peso di tutto ciò che di male esso nasconde, uno strato di grasso, immenso, che sembra moltiplicarsi di giorno in giorno. Forse è anche per questo che voglio dimagrire, forse mi illudo che cacciando quel grasso tutto torni ad essere rose e fiori (ammesso che lo sia mai stato). 

MI ILLUDO.

Perché di base so perfettamente che al fondo di queste cose esistono problemi così grandi da non potersi certo ridurre ad una metafora relativamente infantile. Una delle cose che mi piace di più fare con le ragazze che conosco su questo spazio (e altrove) è cercare di comprendere per quale motivo si sia arrivate a tanto. Come se l'aiutare gli altri ad uscirne mi sollevi per un po' dall'onere del mio problema. Me lo disse anche un mio coinquilino :

"E dire che sto studiando per curare gli psicopatici."
"Ma infatti, tu cerchi la cura per te stessa!!!"

Ma alla fine per me stessa la cura non la trovo mai. E' come se tutte le volte che provo a trovare un motivo al mio comportamento mi sembri di trovarne mille e nessuno allo stesso tempo. Vorrei UN motivo, UN capro espiatorio a cui dare la colpa di tutto quanto, UNA sola cosa da risolvere e debellare. L'idea che ve ne possano essere di più mi terrorizza. Nessuno ha mai detto che la cosa sarebbe stata semplice ma nessuno ha mai specificato, nemmeno, che potesse essere così tanto difficile.

A questo periodo di stasi, se così si può dire, si accompagnano anche un paio di discrete novità. Una non ve la riferisco perché devo ancora somatizzarla io stessa. La seconda è che, dopo un momento di totale binge/bulimia, mi è passata la fame. E' una cosa che ogni tanto mi capita, magari il giorno prima mi sfonderei di merendine di ogni genere e poi, da un momento all'altro, mi sveglio e tutto ciò mi schifa e senza alcuna fatica ne sto distante (nota a lato, ho anche ripreso la palestra). Questa sensazione la conosco bene, è il motivo per cui è iniziato tutto questo, un misto tra adrenalina pura e sofferenza. Favoloso.

Detto ciò,
vi devo salutare. 

Un bacione ragazze :*

1 commento:

  1. Telepatia?
    Leggo il tuo ultimo post dal reader e penso "stavolta un commento glielo scrivo" - perchè sì, ti seguo sempre in silenzio.
    E poi trovo il tuo commento.

    Un plauso per l'adrenalina. Me ne spedisci un po' anche a me?

    Un caro saluto, signorina "capelli pazzi".

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