22.4.12


E' un po' di tempo che non scrivo (questa è ormai diventata la classica frase di inizio post).
Dall'ultima volta che ho postato qualcosa in realtà non è cambiato molto, molte volte avrei voluto scrivere qualcosa di estremamente filosofico e fatto bene ma poi mi sono fermata. E' stato un periodo altalenante, come tutti ormai. Giorni estremamente euforici, giorni estremamente cupi. O, peggio ancora, mattine estremamente euforiche, pomeriggi estremamente cupi. Ormai i miei sbalzi d'umore non si contano più. Fatico a gestirli, fatico a controllarli. Eppure nessuno li vede, si sfogano al mio interno. Ci sono giorni in cui una frase storta, un gesto fatto o mancato cambia completamente il mio equilibrio mentale. Mi ricordo quotidianamente con qualche post it che lavoro con il mio corpo, che mi serve mantenerlo sano e salvo, che non devo fargli del male e, così facendo, mi impedisco atti di autolesionismo estremo (cosa che veramente non mi era mai successa prima d'ora). Alterno giornate di quasi digiuno (non di proposito, mi manca l'appetito) a giornate in cui mangio per noia (e mi manca comunque l'appetito). Mi annoio, vorrei uscire a cercare un altro lavoro ma non posso fino a che non ho esaurito gli appuntamenti di quello che ho ora. Mi annoio tremendamente ed ormai sembra che nulla possa darmi l'ebrezza della sensazione se non questa eterna lotta che ho con quella caverna nella quale la mia anima è stata relegata. Bevo, fumo, per abitudine. Ho ipotizzato che dentro di me esista un essere che scalpita per uscire, lo immagino come una enorme ombra nera con occhi e bocca deformi che urla aggrappandosi alle sbarre che lo trattengono e, cosi facendo, scuote qualsiasi cosa lo circondi. Non sogno più, se non cose brutte, persone uccise, famigliari morti, pianti, persone che mi mettono in guardia dalle uniche cose che mi rendono felice. 
Però sorrido.
Sorrido si, tutti i giorni. In modo pacato, lento. A nessuno va bene la mia tranquillità, sono silenziosa, mi esprimo poco, parlo poco ma sorrido. Sorrido perché c'è gente che mi abbraccia, che mi bacia alla mattina prima di andare al lavoro, c'è gente che mi prepara il caffè, gente che mi fa facce buffe. Sorrido perché è questo che mi è richiesto. Mi sembra che ci sia un enorme divario tra ciò che sento e ciò che sembra io senta. Vorrei provare a spiegare a chi mi sta accanto quanto mi porto dentro.. ma sembra che vomitare anni di vergogna, di sensi di colpa, anni di amarezze sia molto più difficile che vomitare per due anni la cena.

Passando ad alcuni lati tecnici...
Il mio peso è completamente variabile. Dopo mesi di bulimia acuta (e ben mascherata, pare) sono riuscita finalmente a riprendere un discreto controllo su me stessa (o quanto meno sul mio stomaco). Ho sbloccato la questione kg e pian piano sto ritornando ai miei minimi storici. Provo a non fare tutto di fretta, sia mai che riesca meglio. 
La novità più grande è che sono intollerante, in modo abbastanza grave, allo zucchero. Ergo, basta zucchero, basta cose zuccherate. Il che significa anche molte meno schifezze e calorie nel mio stomaco. 
A livello affettivo le cose vanno. E mi limito a dire che vanno e, per quanto mi schifi ammetterlo, meno male che vanno! L'affetto è una droga, quando non lo hai non lo vuoi... se lo provi non puoi più farne a meno. Ci sono giorni in cui penso che ora, non riuscirei mai a dormire se non abbracciata a qualcuno (e non a qualcuno a caso). 
Altri fattori attualmente sono irrilevanti.

Ora mi ritaglio un'oretta per passare da tutte voi.
Un bacio.


5 commenti:

  1. Ti capisco, anche a me basta un niente per sconvolgere il mio equilibrio mentale e deprimermi. Durante una giornata riesco a cambiare umore 10 volte.
    Quello che non capisco è come fai a sorridere ancora, solo perchè ti è richiesto. Io sono arrivata al punto in cui non riesco più a nascondere nulla. Se sono felice sorrido, se sono triste piango anche di fronte a 1000 persone.
    Concordo sul fatto che l'affetto sia come una droga...
    Ti stringo

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  2. Anch'io sono sempre alle prese con terribili sbalzi d'umore. Come hai detto tu, nessuno li vede... tranne alcune persone che posso contare su una mano e riescono a leggermi, di tanto in tanto.
    Non avere paura d'amare e essere amata, la vita ha più senso e più colore, senza siamo vuoti. E chissà che non possa aiutarti a trovare anche un po' d'amore verso te stessa, dato che qui siamo tutte in profondo conflitto con il nostro corpo e noi stesse...


    Un abbraccio,
    Victoria

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  3. ho scoperto gli sbalzi d'umore quando ho cominciato a prender la pillola e ora capisco veramente cosa vuol dire saltare in aria per un nonnulla...e non si vive bene, lo capisco...
    sei brava a mascherare così la tua sofferenza ma non credo sia, a lungo tempo, funzionale per te e per le persone che, tutti i giorni, ti preparano il caffè e ti danno il loro affetto.
    So di esser l'ultima degli ultimi a dover parlare ma forse provare a confidare questi tristi sentimenti a qualcuno che ti ama, smuoverebbe la situazione e qualcosa cambierebbe...pensaci ok?
    ti stringo forte

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  4. L'affetto è qualcosa di tremendamente subdolo perchè se ce l'hai e lo perdi ti senti come una vagabonda che va alla ricerca di chissà quale tesoro e non servono pianti o crisi,perchè sembra proprio che in quel momento nulla e nessuno ti possa aiutare se non quel qualcuno che ti ha dato affetto.
    Non devi preoccuparti perchè sorridere sarà anche lo strumento che ti porterà a sentirti meglio,magari ora lo fai perchè ti senti quasi costretta,perchè c'è chi ti chiede di sorridere,ma un giorno riuscirai a farlo anche per te stessa perchè ti sentirai davvero felice.
    Ti seguo
    Un abbraccio
    V

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