3.5.12

Morire sotto gli occhi degli altri sfidando l'attenzione altrui.


Eccoci qui, è giovedì sera. Seduta sul letto ascolto le voci parlare nelle stanze accanto la mia. C'è chi parla del più e del meno, chi gioca, chi ride e chi scherza. La casa è viva ed io provo emozioni che non credevo di poter più provare. E' triste, è triste quando hai vent'anni e pensi di non poter provare più emozioni, sembra assurdo, la gente ti riderebbe in faccia eppure quello che senti è di dover morire lentamente il resto dei tuoi giorni nella più completa apatia. Poi un giorno ti svegli e, inaspettatamente, qualcosa cambia. Ti riabitui a sensazioni che per tanto avevi allontanato. Un abbraccio, un sorriso, dormire tutta la notte con qualcuno. Non definire la situazione, guardarsi e vivere. Niente d'altro. Questo è quel che voglio fare.

Mentirei se dicessi che va tutto bene. Sono un'equilibrista sul filo della vita, cammino lungo il sottile filo d'esistenza che mi sono creata, gioco con la morte e torno a stare ritta per fare un'altro passo di sopravvivenza. Non va tutto bene ma quel che è importante è che va. Che mi sveglio la mattina e sotto la doccia penso che l'acqua calda che mi scorre sulla pelle potrà lavar via tutte le ferite che non so affrontare. Che sorseggio the verdi con miele, che la mezza piadina offerta dal mio coinquilino non la rifiuto più. Che sorrido, ogni tanto. Non ho rinunciato a dimagrire. Anzi, stranamente, sto dimagrendo. Perdo poco per volta, etti su etti, perché a perdere solo qualche etto nessuno se ne accorge. Ho scoperto che, un tempo, perdevo un kg al giorno, la cosa era alla portata di tutti : mia madre, il vicino di casa, il tizio che incontravo tutti i giorni sul treno. Tutti potevano sapere, vedere, conoscere il mio malessere. Ad oggi voglio rendere le cose più difficili; il nostro è l'eterno sfidare l'attenzione altrui, il morire sotto gli occhi di chi ci circonda sperando che, chi ci ama, si accorga che qualcosa non va. E' una sfida, è un mettere alla prova tutti quanti. "Io sto male, io soffro, tu che dici di volermi bene dovresti notarlo". E' completa follia. 

Negli occhi della gente poche persone sanno realmente leggere. 




Piccola risposta a tutte quante in seguito al vecchio post mi hanno
consigliato di raccontare qualcuno ai miei problemi. Sia chiaro, non è
che in vita mia non ci abbia mai provato, anzi! C'è una persona che 
sa tutto di me o, quanto meno c'è stata,  e, quand'è stato il momento
ha sfruttato tutto questo per farmi del male. Così, a rigor di logica 
sono diventata un tantino più chiusa. La realtà è che  riponiamo
tantissima fiducia nelle persone che ci portiamo appresso nella
vita, delle volte forse troppo,  spesso ci rifiutiamo di raccontar loro
un po' di noi solo per paura che queste ci deludano. Sarebbe
molto più doloroso scoprire che chi ho accanto sottovaluta i miei
problemi che non sopportare ad oltranza i problemi stessi.






4 commenti:

  1. Sono d'accordo con te, specialmente per l'ultima parte del post. Credo di aver provato, l'anno scorso, la stessa sensazione: quella di non essere più capace di provar nulla, nemmeno rabbia. Quella di meritare di trascorrere il resto dell'esistenza, perché non mi sento di chiamarla 'vita', sola in una stanza vuota. E hai ragione: prima o poi, poco a poco, si impara a rilzarsi, poi a camminare, poi un giorno si riesce anche a guardarsi allo specchio e vedersi cambiati, si riesce a sorridere, si riesce a dire tutti i 'si' che avevamo scambiato con dei 'no'. Quindi ora, a poco a poco, ti stai rialzando anche tu; non posso che augurarti il meglio per questo importante pasdo, anche se sembra una cosa da niente!
    Ti stringo,
    Effe.

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  2. ti leggo sempre..ci sono.scusa ma nn riesco a commentarti.xo volevo lo sapessi...

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  3. So cosa vuol dire credere di non provare più nulla.
    Sentire la vita scorrerti addosso,ma tu con parsimonia e costanza la eviti oppure se ti lasci travolgere ne sei completamente indifferente.
    So cosa vuol dire guardare la vita con occhi vuoti,spenti e sentire che nessuno effettivamente ti guarda davvero.
    Sta succedendo anche a me,ma dobbiamo cercare di aprire i veri occhi e guardare in faccia la realtà,la vita.
    Non meritiamo di morire senza emozioni,senza sentimenti.
    Le tue ultime parole rispecchiano ciò che anche io ho vissuto.
    Purtroppo è brutto sapere che non ci si può fidare realmente delle persone che ci sono accanto,lo so per esperienza.
    Ti stringo forte perchè meriti affetto,meriti qualcuno che sappia ascoltarti e vederti davvero.
    Io ci sono.
    V <3

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  4. è una cosa che ho sempre pensato. La delusione scaturita dalla mancata comprensione delle persone che amo sarebbe dolore più grande del potarsi dentro tutto. So che potrei smettere di amare se non mi sentissi compresa. Per cui preferisco rimane nel dubbio. E tenermi per me i miei pensieri.

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